La novella dell'amor perduto
Sembra un giorno qualunque e come ogni giorno qualunque che si rispetti Starbucks è la prima, non trascurabile, chiamata mattutina.
Poi tutto capita in un istante...
E' lì, in coda davanti a te: alto e talmente meraviglioso che dovrebbe essere illegale.
Non l'avevi notato fin'ora mentre assonnata cercavi gli spiccioli nel tuo enorme portafoglio (cosa mi servirà poi così grande che è sempre vuoto?!).
La tua postura cambia improvvisamente (yoga alle 7 del mattino servirà pure a qualche dannatissima cosa); i tuoi capelli ondeggiano; ovviamente fanno del loro meglio (devo lamentarmi col parrucchiere: ha decisamente abusato delle forbici questa volta).
Cerchi di attirare l'attenzione giocherellando con le barrette di cereali sullo stand; lo so è una pessima idea, ma lì per lì ti sembra brillante.
La coda prosegue ed è la prima volta nella tua vita che ti stai lamentando (silenziosamente) della sua fastidiosa velocità.
Lui è in pole position: "One medium caffè mocha with toffee syrup and whipped cream please".
Mmh, decisamente troppo dolce per me; ma posso fare un eccezione per stavolta (mi ci dovrò abituare per il nostro futuro insieme).
Sogno già ad occhi aperti: una tenuta nella brughiera inglese con cani da coccolare, sorseggiando tè seduti nel giardino d'inverno dopo una cavalcata mattutina.
Una vocina mi sveglia dal mio sogno: "Daddy Daddy hurry up!". Un batuffolo biondo lo tira per la manica facendo il broncio.
Lo sapevo, è anche un padre premuroso. Ed è anche coraggioso per aver accettato la sfida di ragazzo padre così giovane. Si prenderà cura di entrambi là nella cascina e poi quando sarà estate...
"Daddy Daddy Mum is waiting"...
Ma vaffanculo fammi prendere il mio big black americano che sta porcheria dolciastra mi fa schifo!
magari ha un fratello gemello scapolo!!!
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