Punti di svista

Nella savana il sole è appena sorto. 
Si preannuncia una di quelle tante giornate limpide e soleggiate in cui l'orizzonte lo puoi scorgere netto. In cielo non c'è nemmeno una nuvola, non sento l'odore inconfondibile del vento di tempesta in arrivo ed è proprio una di quelle giornate che detesto: il caldo, il sole e il cielo azzurro non fanno che darmi l'angoscia e il disagio. 
Ammetto di essere rimasto molto deluso al risveglio. Come spesso accade ho fatto un sogno in cui ero nel bel mezzo di un temporale tropicale: il cielo era plumbeo e incazzato, il vento tirava forte e l'acqua scrosciava violenta. Tutti fuggivano per ripararsi e io mi godevo quella giornata meravigliosa tutta per me. Meno male che almeno durante il sonno posso sognare la realtà che vorrei.

Come se non bastasse ecco che già di prima mattina vedo avvicinarsi lentamente una zebra. La paura mi assale. Quell'animale ferocissimo vorrà fare di me la sua colazione. Speriamo non mi veda. Come posso nascondermi meglio? Sono terrorizzato.
Decido di restare immobile: dicono che funzioni per ingannare le bestie feroci. Ho il respiro affannoso, i sudori freddi e vedo la vita passarmi davanti. Potrebbe finire oggi in una merdosa giornata di sole nella bocca di da una zebra affamata! 
La zebra si guarda intorno, scruta spietata il terreno intorno a me in cerca della sua prossima preda. Guarda nella mia direzione, indugia un momento ma poi si allontana, probabilmente attirata da qualcosa di più succulento.
Riprendo colore e ricomincio a respirare.

Non ho nemmeno smesso di sudare e di tremare che vedo un'altra figura avvicinarsi da lontano. (Lo avrei dovuto immaginare che oggi non sarebbe stata la mia giornata fortunata). Non riesco ancora a definire bene la figura in controluce. Mi tengo pronto nuovamente per la tecnica dell'immobilità: ha funzionato una volta, magari mi salverà ancora. La figura si avvicina con passo deciso. E' sempre più vicina sulle sue quattro zampe. Intravedo una criniera. E' un Leone meno male! Ci scambiamo uno sguardo cortese. Lui risponde con un ruggito che fa tremare tutta la savana e penso che sia il suono più regale e rassicurante del mondo.

La mia giornata procede così: tra una feroce antilope a cui cercare di sfuggire e un gentile ghepardo con cui scambiare due chiacchiere sul tempo (i ghepardi non sono dei grandi oratori)
Spero tanto di svegliarmi domani in un bel terreno umido e circondata da bestie carnivore affettuose.
Così come ogni altro filo d'erba vorrebbe...

Non è tutto quello che sembra. 
Devi sforzarti di comprendere e di rispettare i punti di vista altrui guardando oltre il tuo naso. Non importa quanto assurdi possano sembrare: c'è sempre un reale fondamento nascosto e, finché non avrai ascoltato e ne sarai venuto al corrente, non ti è permesso giudicare.
Un famoso proverbio indiano dice "Prima di giudicare una persona cammina nei suoi mocassini per tre lune". Sono convinta che molti, non solo non abbiano mai messo un paio di mocassini altrui, ma non abbiano mai nemmeno fatto due passi lontani dal proprio infinitesimo orticello.
Cammina, osserva, indossa altri panni, sii forte nelle tue opinioni ma ascolta perché ogni tanto mettersi in discussione è una bellissima sensazione.







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