L’imbarazzo mai, la scelta sempre

Io ho sempre visto l’amore dappertutto. In un cestino di fragole appena raccolte, nelle mani intrecciate di due anziani che camminano a piccoli passetti, nella brezza che increspa appena la superficie del mare facendola vibrare.
Io ho sempre visto solo l’amore. Non vedo mai i nomi, i colori, gli oggetti, le persone, le categorie, i generi. L’amore non può essere catalogato, schematizzato e semplificato. L’amore è un flusso che smuove le maree, fa scoppiare le guerre e cambia le vite di chi non era intenzionato a cambiare nulla. L’amore arriva senza preavviso e non si sa mai da chi e da dove. La cosa più saggia e buona che possiamo fare con noi stessi è quella di accoglierlo sempre e abbracciarlo stretto come si fa da bambini con il peluche del cuore. I nostri corpi sono solo lo strumento di questo amore: uno strumento forte e bellissimo con cui questa energia si incanala, si concretizza e a volte genera altro amore. I corpi hanno delle connotazioni che all’amore poco importano: peli, capelli, seni, sederi, per l’amore non c’è sesso, nè religione, nè categoria.

Io sono cresciuta con un papà e una mamma, una famiglia “normale” come direbbero (purtroppo) i più in cui l’amore è stato tanto. Fortuna? Forse un pò. Compromessi? Sicuramente parecchi. Difficoltà e incomprensioni? Molte.
Ogni tanto mi fermo a pesare se uscendo da quella pancia avessi incontrato un’altra mamma o se fossero stati due papà a prendermi in braccio per la prima volta. Sarei diversa adesso? Avrei dei valori differenti? Sarei la stessa Elena che si innamora guardando un gattino che si scalda al sole? Non so risponderti con certezza ma io credo proprio di si. Non cambierei per nulla al mondo quello che ho avuto ma non perché sono una mamma e un papà ma per l’amore che mi è stato donato che è sempre l’unica vera cosa che conta. A volte è più semplice e a volte più ostacolato ma l’amore vince su ogni imbarazzo e non si permettere mai di mettere nessuno di fronte ad una scelta di genere o di categoria. L’amore viaggia su un’altra dimensione, quella del non giudizio e noi a volte avremmo solo bisogno di sciogliere gli imbarazzi, escludere le scelte e tornare ad innamorarci di un cestino di fragole appena raccolte.






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