Il postino suona sempre con la mascherina

Nell'ultimo post avevo immaginato una storia d'amore ai tempi della quarantena. 
Se non aveste letto "Finché quarantena non ci separi" vi consiglio di farlo, prima di scoprire i nuovi risvolti della nostra telenovela.
Un lettore mi ha detto che il finale lo aveva lasciato con l'amaro in bocca perché "L'amore non può aspettare" (sue testuali parole). Io non potevo ignorare questo commento. Il pensiero che i nostri eroi fossero separati aspettando la fine della quarantena ormai aveva intristito anche me. Ho quindi pensato di dare ai nostri eroi un destino diverso.
Per darvi un breve riassunto delle puntate precedenti: i nostri protagonisti sono dirimpettai ma non si era mai notati prima: troppo indaffarati nel mondo e poco attenti a quello che gli stava più vicino. Ma durante una boccata d'aria sul balcone i loro sguardi si incrociano, cenni, parole, areoplanini di carta, messaggi, telefonate e un'attesa di fine quarantena che li porterà ad incontrarsi e ad innamorarsi sul serio.
Ma, come vi ho detto, ho deciso di cambiare le carte in tavola.

...
Sei ormai completamente un tutt'uno con il telefono in attesa dei suoi messaggi o delle sue chiamate. Quando arrivano ti trovano con uno sguardo ebete e sognante. Lanci sguardi furtivi al suo balcone per capire (con assoluta casualità) quando sia il momento giusto di andare a bagnare le piante (mai bagnate fino ad ora).
Un trillo. E' lui! Corri verso il telefono (lo sapevi che la quarantena in qualche modo ti avrebbe spronato a fare sport). 
Delusione! Era il citofono.. (stai perdendo colpi)
"Consegna Amazon".
"Si grazie, primo piano a destra, lo può lasciare giù in portineria o davanti alla porta"
Fai mente locale: la vaporiera l'ho già ricevuta, il lievito anche, il tappetino da yoga talmente professionale che pratica al posto tuo è arrivato, il kit per mani e piedi perfette in casa pure, il libro sui viaggi per non perdere allenamento col masochismo lo sto già leggendo...
Ti toccherà attendere per scoprirlo.
Altro sguardo furtivo al balcone: tutto sembra tacere.
Ti trovi in occhiali, capelli arruffati, maglietta della San Miguel (poveri corrieri chissà quanti incubi faranno sui nostri outfit da quarantena). Apri la porta e, anziché trovare il pacco poggiato a terra abbandonato a se stesso, ti sembra di vedere una carnagione e delle mani famigliari. Dietro la mascherina riesci a riconoscere lo stesso sorriso di quando, dopo 18 tentativi l'areoplanino di carta è arrivato a destinazione. 
E' lui! Non c'è nessuna vera consegna ma il pacco è lui (vi prego non fate caso al non voluto doppio senso) con una bottiglia di vino e un mazzetto di fiori (vi ricordate i gerani delle ore 5??...)
Non si potrebbe lo so ma è una storia, quindi cosa fai?
Non lo fai entrare?
Non vi bevete la bottiglia?
Non parlate fino a notte fonda?
Non vi odorate per la prima volta?...
E chissà che la quarantena non la continuerete solo in uno dei due balconi...

Se ancora non siete convinti vi do un altro finale.

...
Hai deciso di lavare tutto il tuo guardaroba invernale. Il fatto che per stendere devi andare sul balcone è assolutamente una casualità. Malpensanti! Hai tutto il necessario per fare finalmente un cambio armadi come si deve e mettere via tutti i tuoi maglioni lavati e profumati. Hai comprato i vari detersivi specifici, fatto un plan di guerra dello stendino e preparato i vari mucchietti divisi per tessuti e colori (Ti vedesse tua mamma sarebbe fiera di te)
Sei pronta. Abbracci il primo mucchio. "Che bello abbracciare qualcosa" ti dici.
Con camminata lesta ti avvii in cucina per caricare la lavatrice. Lavaggio delicati, detersivo, imposti la centrifuga, regoli la temperatura. Avvio... Avvio... mmh forse c'è la presa staccata. Controlli. Tutto regolare. Avvio... Avvio... Nessuna risposta. Attacco di isterismo. Guardi i mucchi e li prenderesti a calci, se non fosse che poi li devi dividere di nuovo tutti e quindi desisti. Resetti, sposti, scrolli: nulla, la lavatrice non risponde. 
Hai bisogno di un aiuto! Cerchi su internet sperando che qualcuno riesca ad intervenire. Contatti un centro che sembra disponibile. Scrivi e attendi. Il destino vuole che il tecnico sia proprio vicino e che quindi possa fare uno strappo alla regola e controllare il guasto.
Ti trovi in occhiali, capelli arruffati, maglietta della San Miguel (questa parte della storia non l'ho voluta cambiare per coerenza).
Suona il tuo salvatore! Apri la porta e.. il tuo salvatore è anche il tuo lui del balcone! A tempo perso fa anche riparazioni perché ha imparato da piccolo col papà ed è per quello che non ne sapevi niente. E nemmeno lui sapeva quale fosse il tuo portone ma solo il tuo balcone.
Il cambio armadi aspetterà un'altra volta (Mama perdoname por mi vida loca)
Ci sono cose più importanti di cui occuparsi ora...

L'ultimo che vi ho preparato è un finale per i più sovversivi. Spero che Conte non mi stia leggendo.

...
Parlate, parlate e parlate. Vi guardate attraverso lo schermo ma dopo settimane sapete entrambi che non può essere abbastanza. Volete guardarvi da vicino, capire se quella sintonia c'è anche negli occhi e nella pelle. Ma come si fa? Avete scritto #iorestoacasa su tutti i social, criticato corridori, piscia cani e  supermercato dipendenti e ora non potete infrangere le regole. Ma lui ha l'animo più sovversivo del tuo e ha un piano...
C'è una terrazza, di cui nessuno sa l'esistenza, sul tetto del suo palazzo. C'è una piccola scaletta di sicurezza che in pochi hanno avuto il coraggio di affrontare, ma in fondo l'amore è solo degli audaci.
Questa volta col cazzo che "Ti trovi in occhiali, capelli arruffati, maglietta della San Miguel"! Sfoggi qualcosa di carino, non troppo per non destare sospetti ma per essere attraente finta trasandata.
Esci furtiva con la mascherina e lo sguardo basso di chi sta facendo qualcosa di vietato ma nello stesso tempo con il luccichio di chi ama il rischio. Un pò come quando bigiavi la scuola.
Trovi il palazzo, entri, sali le scale fino in cime, la scaletta c'è. In effetti ora capisci purché nessuno la aveva mai salita e ringrazi di non aver esagerato con l'outfit. Quando la tua testa spunta dalla piccola botola la sua mano è lì. Senza guanti. Conte tappati le orecchie. Ti aiuta a salire e vi toccate per la prima volta. La sensazione è quella che ti eri immaginata, niente di più niente di meno. Ci sono delle lucine, dei cuscini, una bottiglia di vino e la città deserta dall'alto. Le mascherine volano via e con loro le distanze.
Conte abbi pietà di me inguaribile romantica.
Su quella terrazza misteriosa ci sono tante cose da dirsi e forse l'inizio di una quarantena diversa e sovversiva...

Ci potrebbero essere mille altri finali..
Voi quale vi eravate immaginati?






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