Alimentalità

L'eco si insegue tra i ripiani. Una carota, rispettosa delle regole, è distante un metro dalla patata. Il latte si è fatto magro magro e l'ultimo pezzo di formaggio soffre di solitudine. Il frigorifero inizia a svuotarsi ed è il disagio. La spesa da "Vite al limite" di 10 giorni fa è già finita e devi correre ai ripari.

I siti per la spesa online sono tutti in tilt. Riempi il tuo carrello virtuale con accuratezza per non dimenticare nulla. Speranzoso (e illuso) vai al checkout e non ci sono slot di consegna liberi fino a mai. Imposti il promemoria alle 23:50 per cliccare forsennatamente, cercando di assicurarti uno dei pochi nuovi slot del giorno successivo, ma il sito va in crush e niente, ti rassegni. Ti metti il cuore in pace: in fondo è meglio lasciare quelle poche possibilità a chi ne ha veramente bisogno

Fuori dai supermercati le code sono lunghissime e silenziose. Le persone sono coperte, distanti e diffidenti, anche se la primavera ormai è sbocciata. Ognuno è in fila per la propria piccola lotta alla sopravvivenza con borse e carellini. Lunghe liste alla mano per non scordare nulla. Arrivare a casa e scoprire di aver dimenticato qualcosa di fondamentale non è mai una buona sensazione, ora meno che mai.

Coi guanti e la mascherina indossati giri tra gli scaffali e sudi. Se incroci qualcuno cambi corsia con disinvoltura, sentendoti enormemente infelice di dover evitare lo sguardo di qualsiasi essere vivente. Sembra quasi di essere in un videogioco e ogni panetto di lievito è una vita guadagnata per il prossimo livello di obesità. 
Riuscire ad aprire i sacchetti della frutta e della verdura con entrambi i guanti è un'impresa epica e snervante. In una mano il telefono con la lista, nell'altra le mele. Soffi sul sacchetto per creare quel piccolo spiraglio che ti consenta di aprirlo. Quando ce la fai esulti (io l'ho fatto ammetto). Ma non è finita qua. Perché poi arriva la più complessa fase 2 di come attaccare l'etichetta sul sacchetto e non sul guanto. E sudi.
I carrelli strabordano di quei "potrebbe servirmi.." e quei "potrebbe venirmi voglia di filetto di storione affumicato con salsa di topinambur aromatizzato al frutto della passione con scaglie di cioccolato fondente, panna acida e riduzione di fagioli rossi......"
Controlli meticolosamente le scadenze per non rischiare di renderti conto, una volta a casa, di dover mangiare tutto in 48h stile "La grande abbuffata". 
Insomma, sembriamo tutti dei deficienti mentre facciamo una cosa che eravamo abituati a fare quasi ogni giorno nella più normale, serena e fluida modalità.

Quanti di noi hanno sempre amato fare la spesa? Io passerei ore tra gli scaffali a scegliere, annusare, e farmi ispirare. Osservare le persone al supermercato ed i loro carrelli è sempre stato un mio segreto piacere da stalker innocua. Dimmi che spesa fai e ti dirò chi sei. Golosi, salutisti, intolleranti, vegani, depressi, a dieta, single, passionali o inappetenti. Chi ha gli inconfondibili ingredienti per una romantica cena a due o per un aperitivo pre serata con gli amici. Ogni carrello ci svela qualcosa.

Adesso è tutto un pò diverso, siamo meno curiosi e più concentrarti sulle nostre dispense, ed è un vero peccato. Aiutare la vecchina, che non arriva allo scaffale più in alto, mi ha sempre riempito il cuore ma adesso lei ha paura che la potresti far ammalare e si rassegna a scegliere qualcosa dai ripiani più bassi. Tra i corridoi non ci sono più i profumi di prima.
In tutto questo mondo di quotidiani piccoli disagi poi ci sono loro: piccoli eroi silenziosi che, in un certo senso, stanno salvando le nostre vite. Ricaricano gli scaffali velocemente e ti accolgono in cassa con un sorriso; non lo vedi quel sorriso da dietro la mascherina ma lo vedi nei loro occhi. Sono stanchi e hanno paura, ma non hanno smesso di fare il loro lavoro per permettere a noi di sentirci un pò più al sicuro con il nostro gelato o risotto preferito.
Vorrebbero essere al nostro posto ma sono lì per assicurarci che, se ci venisse voglia di quel famoso filetto di storione affumicato con.. sti cavoli, noi lo possiamo comprare.
Trattateli bene quando vi aiutano e scaglionano gli ingressi, sorridete e ringraziateli anche se non vedranno il vostro sorriso. Ma soprattutto quando andate a fare la spesa per l'amor del cielo comprate come se non ci fosse un domani, stipate quei frighi e quei freezer, così per almeno una settimana potete impastare e stare a casa. Andare a fare la spesa non è una scusa per uscire ma una soluzione per non uscire per un pò. Se facciamo tutti come si deve tra un pochino potremmo anche essere felici di incazzarci di nuovo con la vecchina che ci supera in cassa approfittando della ressa.










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