Finché quarantena non ci separi

Se organizzassero una parata degli inguaribili romantici io sicuramente parteciperei, con una bandiera che grida “Barcollo ma non mollo”.

In un mondo sempre più disilluso io vedo ancora i sogni e la luce negli occhi delle persone, continuando a credere più nei sentimenti che nel denaro. 
Chiamatemi illusa ma non smetterò mai di credere che la vita risponde quando viene amata.
In questi giorni, ormai settimane, ormai mesi non ho mai smesso di sperare che questa quarantena abbia fatto anche del bene a qualcuno. Senza parlare di svolte interiori, nuove passioni e profonde riflessioni, che ho già snocciolato parecchio, oggi mi sono immaginata una storia d’amore.

In una ormai normale mattinata casalinga, tra una faccenda e l’altra, senti il bisogno di un po’ d’aria e l’unica possibilità è sporgersi dalla finestra. Non avevi mai guardato così attentamente le case, le finestre e i balconi altrui. Giardinieri provetti, accumulatori seriali, nostalgici natalizi con le lucine perenni, lavandaie ossessive. Ci sono tantissimi mondi intorno a te a cui non avevi mai dedicato uno sguardo attento. 
Proprio durante una di quelle boccate d’aria può succedere che qualcun'altro abbia sentito la tua stessa necessità. Ed è lì che, in quel balcone ore 2 vedi qualcuno che attira la tua attenzione più dei geranei (assolutamente invidiabili) delle ore 5. 
È bellissimo nella sua t-shirt bianca. Carnagione sensuale, braccia forti, sguardo di uno che pensa, che vi confesso sia una di quelle qualità per cui capitolo più facilmente. Ancora non riesci bene a vedere le mani (altra caratteristica che necessità un’attenta analisi) e il sedere (scusate ma ve lo dovevo dire).
Dove è stato tutto questo tempo? Perché non l’hai mai notato? 
Non ti trovi assolutamente nell’outfit da gara che necessiterebbe la situazione ma un giro in balcone in tacco 15 sarebbe risultato fuori controllo. 
Ti guarda. 
Forse anche lui ha visto il tuo colorito, il tuo sguardo pensante, le tue mani, il tuo... forse dovresti girarti un po’?
Gli sguardi si incrociano e lui accenna ad un timido saluto. Sarà solo cordialità ma tu già sei innamorata. 
E se quel saluto diventasse un "Ciao"? 
E se quel ciao diventasse un "Come ti chiami?"? 
E se quel "Come ti chiami?" diventasse un appuntamento fisso sul balcone? 
E se quell’appuntamento diventasse un numero di telefono lanciato con un aeroplanino di carta? 
E se quell’aereoplanino di carta diventasse un messaggio? 
E se quel messaggio diventasse una telefonata? 
E se quella telefonata diventasserero uno, due, tre appuntamenti a fine quarantena?
E se...

Ci avete mai pensato che magari più vicino di quanto avete mai immaginato ci sia qualcuno di speciale in cui non vi eravate mai imbattuti, troppo presi dal mondo veloce là fuori?

Mi piace pensare che a qualcuno di voi sia successo, o magari succederà, perché sarebbe un belllissimo modo per dire a questo merda virus che noi possiamo emozionarci lo stesso.
Sarebbe un nuovo slogan da scrivere sulla bandiera durante la parata degli inguaribili romantici.

Io nel dubbio sono fissa sul balcone. 
Che i vicini si facciano avanti!




Commenti