Chi vinerà vedrà

Lo sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il doveroso momento di dedicare qualche riga anche a lui.
Chiarisco dal principio che non sono un alcolista (ok, solo a volte!); loro vanno ai raduni, a me è sempre piaciuto di più andare a cena fuori.
Il vino è un fedele compagno di avventure e disavventure, di malinconie e festeggiamenti.
Sempre sincero e mai traditore. Si permette solo di rimproverarti con un gran mal di testa, il giorno successivo a scelte troppo economiche. 
Il vino, come le persone, si nobilità con l'età e si identifica nel luogo delle sue origini. Non ha pregiudizi sui colori e sulle razze. Rosso, bianco o rosè per gli indecisi. Fermo e dal gusto intenso o mosso per farsi solleticare il palato dalle bollicine. 
Il vino non ha stagioni nè bicchieri preferiti. Non gli importa se è inverno e sorseggi un calice di amarone davanti al camino o se, al tramonto dopo l'ultimo bagno, guardi salire le bollicine in una flute di prosecco. 
Il vino è amico della solitudine e della moltitudine. Non gli importa se sei da solo, seduto ad una lunga tavola imbandita o in confessioni con uno dei tuoi amici più cari.  
Il vino ha la magica capacità di rendere un momento più intenso e più intimo ma più rilassato.
Pascal diceva "Senza vino o con troppo vino la verità sfugge" riconoscendo il potere di quello strumento apparentemente innocuo. E' stato soggetto di poemi, aforismi e innumerevoli volte strumento di ispirazione e di oblio. Qualcuno l'ha inventato (sia benedetto!) e qualcuno poi lo ha anche trasformato in un lavoro: producendolo, degustandolo o consigliandolo a quelli che, come me, hanno scelto solo di berlo.
La carta dei vini ha sempre suscitato la mia curiosità sin da bambina. Non è come un antipasto che è lì, insieme a tutti i primi e ai dessert: lui ha un menù tutto per se. Puoi decidere di sfogliarlo per primo e far si che ti giudi nella scelta dei piatti; o puoi lasciarlo per ultimo per completare il perfetto pacchetto di appagamento delle papille gustative. 
Amo il gorgoglio di quando lo versi. Il calice si colora, si profuma e prende vita. Non so nulla di tutte quelle moine che fanno i sommelier e non sono un'esperta di nomi di cantine. Non so i nomi dei calici e le giuste temperature. Mi ritengo una delle tante persone che il vino lo ama, lo beve e quando non è sulla tavola ne sente la mancanza. 
Condoglianze agli astemi.






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