Giuro! Me l'ha detto Pinocchio

Ce ne sono di bianche e di nere, di innocenti e di necessarie; sono in tanti a sostenere che abbiano le gambe corte e qualcuno preferisce chiamarle "omissioni", per pulirsi un poco la coscienza. 
Alcune sono adultere e peccaminose, altre infantili e giocose; ma tutte quante, quando escono dalla nostra bocca, ci danno sempre quell'ebrezza tipica delle cose vietate e segrete.
Il naso si allunga, lo sguardo si rivolge in basso a destra mentre il cervello lavora sodo. 
Se butti un'occhiata verso il mare ne puoi vedere a decine di bugie che gallegiano al largo.
Quelle di successo hanno sempre bisogno di bugiardi intelligenti, con buona memoria e anche con qualcuno che abbia voglia di farsele raccontare.
Ci vuole fantasia mista a realismo per non annoiare mai gli ascoltatori ma risultare credibili: l'ascoltatore annoiato è da evitare tanto quanto quello che realizza di essere ingannato.  
Si studiano a tavolino o si generano al momento, possono avere un fondamento di verità o essere totalmente frutto della fantasia: non ci sono regole precise ma l'importante è che prima di tutto sia lo stesso bugiardo a dare l'impressione di credere alle proprie bugie.
Mai sottovalutare che le bugie portano inevitabilmente altre  bugie: come una palla di neve che tanto più rotola quanto più si ingrossa. Avete una soluzione migliore di una bugia per giustificare un'altra bugia?
Dalle mie parti si chiamano "bugie" anche dei dolci di carnevale perchè, come con pochi ingredienti si possono fare un gran numero di dolci, così con gli stessi pochi dettagli mescolati a dovere si possono inventare moltissime bugie.
Ma io sono una di quelle che non crede solo alla loro accezione negativa: una bugia al momento giusto è talvolta meglio di una verità al momento sbagliato. 
Si raccontano bugie adolescenziali per riuscire ad andare al quella festa "coi grandi" che sognamo da settimane e dove, non lo sappiamo ancora, ma incontreremo il nostro primo amore. 
Si raccontano bugie per non distruggere l'entusismo di qualcuno che amiamo, per qualcosa in cui noi non vediamo proprio la stessa meraviglia. 
Le bugie raccontate ai bambini per dargli quella serenita' che meritano, o per farli sognare che sia stato Babbo Natale ad avere lasciato i pacchetti sotto l'albero e non una mamma e papa' con un mutuo da pagare dopo tanti sacrifici. 
Ci sono anche bugie per invidia o di pura cattiveria, ma per queste non intendo sprecare piu' di questa riga.
Quello di cui pero' sono convinta e' che le bugie piu pericolose siano sempre quelle che raccontiamo a noi stessi quando ci illudiamo di qualcosa, sapendo in cuor nostro che le cose stanno in un altro qualcosa. 
Quando ci nascondiamo dietro ad un dito, raccontandoci che tanto quello che non abbiamo ottenuto non era poi cosi importante. 
Quando cerchiamo a tutti i costi di svalutare la credibilita di una palese e scomoda verita' con scuse campate in aria. 
Quando un rapporto e' raggiunto alla sua fine e ci raccontiamo che sia solo una crisi passeggera, per il terrore di affrontare la questione nel profondo. 
Quando siamo troppo codardi per inseguire il nostro sogno e ci giustifiachiamo con la presenza di ostacoli troppo grandi. 
Quando affermiamo di stare meglio da soli, solo perche e' in realta l'unica condizione possibile. 
Quando sosteniamo di amare alla follia qualcosa solo perche la necessita ci porta a doverci avere a che fare per forza.
A tutti i Grilli parlanti e ai Pinocchi la' fuori: ditele, mangiatele e inventatele ma, se poi il naso vi si allunga, non andate a chiedere aiuto al chirurgo estetico.


Commenti

  1. Splendida ed elegante visione di un male comune, benché a volte, come sottolineato nell'articolo, necessario.

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  2. Interessante articolo delle bugie bianche, talvolta necessarie, di quelle molto brutte e malvagie, mai necessarie e delle bugie abitudinali perchè taluni nascono "Pinocchio" e vivono una "IR"realtà parallela, non riconoscendo più quale sia la verità, ormai nel vortice della bugia.

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