Udire dai binari

Sono sul treno e di fronte a me è seduta una coppia di anziani.
Lei si chiama Lisa e io lo so che si chiama così perché lui la chiama per nome continuamente.
Si preoccupa che Lisa non senta freddo con tutti quegli spifferi, le chiede se ha sete perché se Lisa la avesse lui avrebbe con se ancora un poco di acqua che ha conservato per il viaggio, si assicura che non sia troppo stanca per la sfacchinata che le ha fatto fare per andare a sentire quella conferenza a cui lui teneva tanto, vuole sapere se Lisa ha per caso appetito tirando fuori dalla tasca con sguardo birichino un piccolo cioccolatino dorato.
Lisa ad ogni domanda gli risponde con la voce inzuppata nel miele di chi quelle domande se le è sentite rivolgere un milione di volte ma che per un altro milione di volte e più vorrebbe sentirsele fare dalla voce di lui un pò roca e fintamente burbera.

Hanno entrambi gli occhiali inforcati sul naso con le catenelle per non perderli che ondeggiano allo stesso ritmo dei movimento del treno e ad ogni domanda, fatta o ricevuta, entrambi alzano gli occhi dal libro che ognuno con attenzione sta leggendo.
"Senti questo passaggio Lisa, ti piacerebbe molto.." dicendolo lui si siede un poco sulla punta del sedile per avvicinarsi di più a lei e, con la concentrazione e l'impegno di un bambino alla recita di Natale, le legge un capoverso. Lei ascolta attenta ed è fiduciosa che, se lui le ha detto che le sarebbe piaciuto, la promessa sarà sicuro mantenuta. E difatti cosi è. Lei alza gli occhi, pensa e sorride. "Bellissimo hai ragione, te ne sei appuntato qualcun'altro?". Lui sfoglia attento il libro cercando delle sottolineature di matita che sicuramente ricorda di aver fatto e mano a mano che le trova gliele legge fiero dei suoi ritrovamenti.

"Il tuo libro di cosa parla invece Lisa". È il turno di lei, il palcoscenico della recita è il suo e lo prende con tutta la pacatezza ma la determinazione di chi non vede l'ora di condividere.
Glielo racconta come se farlo entrare nel mondo della storia che sta leggendo fosse la cosa più importante di questo mondo senza la quale non potrebbe poi continuare a leggere tranquilla.

Avrei voluto avvicinarmi un po di più per sentire anche io di cosa parlasse quel libro, spostarmi anche io sul bordo del sedile ma mi pareva di invadere quella preziosa bolla dorata, dorata come quel cioccolatino che era ancora lì sulla mensola del treno perché lui lo sa già che, anche se Lisa ha detto che non le andava, avrebbe cambiato idea.

Chissà a quale noiosa conferenza la ha portata povera Lisa e chissà in quanti bar lei lo avrà fatto fermare per fare la pipi e riscaldarsi un pò ma quella voglia quasi adolescenziale di ascoltarsi e di condividere mi ha commosso. 
Mi ha commosso quel "ti piacerebbe" di chi ti conosce come le sue tasche e nonostante tutto è ancora li a preoccuparsi che tu non abbia freddo.
Mi hanno commosso i passaggi sottolineati a matita perché quei pensieri belli non andassero perduti. Mi hanno commosso le reciproche recite piene di eccitazione fanciullesca.
Mi hanno commosso i libri nelle loro mani vissute ma ancora curiose.
Ma più di tutto mi ha commosso vedere due persone che hanno imparato ad ascoltarsi veramente a vicenda e forse è proprio quello il segreto del loro lungo amore, o forse saranno i cioccolatini??











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