Stai seria quando ridi

Sono nata nel 1985 e ho alle spalle un'adolescenza di vacanze immortalate con la macchinetta usa e getta e di enormi speranze su un loro risultato accettabilmente a fuoco e senza dita sull’obbiettivo.
Il ritiro delle foto era un momento atteso ed emozionante in cui ridevi, piangevi e scoprivi se era venuta bene quella foto fatta di nascosto al ragazzo tanto carino che ovviamente non ti aveva mai filata.
Mettevi le foto con cura in ordine cronologico e di rilevanza in un piccolo album dalla copertina colorata e quello era il tuo tesoro fino alla vacanza successiva.
Non esistevano selfie, filtri, effetti glam o retrò: la cruda e nuda verità e a me piaceva così.

Ho provato la stessa sensazione quando l'altro giorno sono entrata in una di quelle casette per le fototessere: quelle con le tende spesse da cui spuntano solo le gambe, che a me fanno sempre molto ridere e viaggiare con la fantasia su come sia la testa che appartiene a quelle gambe. 
Mi sono seduta con il cappotto e la borsa in grembo e ho messo i soldi, che anche toccare dei soldi veri ormai è merce rara. 
Ho centrato l'ovale col mio viso e ho cercato di mantenere un'espressione seria ma pur sempre spensierata, non da funerale ecco. Mi sono sentita a tratti scema e a tratti emozionata aspettando che la foto uscisse dalla bocchetta.
Ovviamente la foto è venuta una merda, perché fotogenica non lo sono mai stata, ma il momento è stato un tuffo nel passato che mi ha fatto sorridere e nella foto in cui cerco di restare seria si vede un pò. 

L'immagine di noi è cambiata ed è cambiato il modo in cui vogliamo presentare noi stessi. La spontaneità ha lasciato il posto alla perfezione e la spensieratezza alla serietà sobria. Culi di galline, visi  "appena sveglia”, pose da contorsioniste cinesi, cosce piallate. Tante, troppe foto sul telefono e nessun prezioso album con la copertina colorata nel cassetto.

Torniamo a fare le foto nelle casette delle fototessere facendo le smorfie con la BFF (Best Friend Forever per i non millennials) e torniamo a scattare con autenticità. 
Accettiamo le nostre espressioni naturali perché, anche se rimaniamo di merda, siamo noi senza troppe finzioni ed è quello che una foto deve fare: lasciarci un ricordo di chi eravamo e non di chi volevamo cercare di essere.
Insomma qua vedete il mio fallimentare ma sincero risultato.
E tu? quand'è l'ultima volta che ti sei fatto una foto senza filtri?

p.s.
I parrucchieri era chiaramente ancora chiusi













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