Guarda l'uccellino
Siamo tutti curvi sui nostri smartphone e sui nostri computer, intenti a salvare il mondo dei social network o a far tornare conti, spesso nemmeno nostri. Abbiamo lo sguardo puntato in basso dove sfrecciano parole e immagini che fanno male alle retine e spesso anche all'autostima.
Camminiamo con le mani impegnate in telefoni sempre più grandi e rischiamo di prendere pali in faccia per leggere l'ultima news o likare l'ultima foto.
La chiamano era digitale ma a me sembra più un'era individuale, surreale, demenziale ed infernale..
Ricordo che da piccola, quando mi andava qualcosa per traverso, mio papà schioccava le dita tenute in alto e mi diceva "Guarda l'uccellino, guarda l'uccellino". Io alzavo la testa e quelle dita erano la mia salvezza, e la mia distrazione, la mia vittoria contro un tozzo di pane troppo grosso e la mia liberazione dal senso di soffocamento.
Mettiamo in tasca gli smartphone e guardiamo quell'uccellino. Alziamo la testa!
Lasciamoci travolgere dai tramonti veri e dal profumo del mare. Non dimentichiamoci come sono fatte le persone senza filtri e con tutti i loro bellissimi difetti. Alziamo la testa, tiriamo il collo, apriamo gli occhi e tendiamo le orecchie. Camminiamo a testa alta guardando le persone in viso e immaginiamoci le loro storie. Guardiamo i gesti, gli sguardi, le camminate le movenze e le gestualità. Osserviamo il cielo e le infinite nuvole che aspettano solo noi per sembrare animali o persone. Facciamoci abbagliare dai colori delle piante, dei fiori e degli animali.
Ci siamo forse dimenticati che quella vita che cerchiamo tra una App e l'altra è proprio davanti a noi? Ci siamo forse dimenticati che quei tramonti colorati che ammiriamo sullo schermo sono proprio fuori dalla nostra finestra? Ci siamo forse dimenticati che molte di quelle persone di cui leggiamo i post e guardiamo le foto sono in carne ed ossa?
In un anno come questo abbiamo bisogno di realtà.
Bramiamo una realtà fatta di persone vere, di preoccupazioni tangibili e di gioie condivise. Una realtà senza filtri per sentirci un pò meno imperfetti e un pò più capiti.
Guardiamo l'uccellino e tossiamo forte allora.
Tossiamo via la realtà falsata da pixel e cuoricini e torniamo a respirare con gli occhi e ad abbracciare con le orecchie un mondo che è perfetto così, in tutte le sue imperfezioni senza filtri.
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