Sul non detto c'è molto da dire

Non pensavo che mi sarebbe mai potuto succedere.
Non poteva accadere proprio a me, non lo credevo possibile.
Ma la vita a volte ci coglie alla sprovvista. Lei sa quando è il momento perfetto per colpirci o svegliarci o accarezzarci. Lei lo sa e il perché poi lo scopriamo anche noi, dopo.

A me la vita ha colto alla sprovvista un giorno d'inverno. Riconosco che avesse già cercato di darmi qualche avvisaglia da tempo ma io avevo fatto finta di non vedere e di non sentire. Si è davvero capaci di diventare sordi e ciechi proprio quando più dovremmo essere attenti e a fuoco. È come nascondersi. Come fanno i bambini che durante il temporale si nascondono sotto il letto tappandosi le orecchie con tutto il palmo e strizzando forte gli occhietti chiusi.
Un giorno però sopraffatta sono svenuta ed è come se l'essermi addormentata ed estraniata dalla realtà per qualche secondo mi avesse invece svegliata. La sveglia è stata forte ma da quel giorno al contrario mi è diventato difficile anche solo alzarmi da letto.

La depressione arriva lentamente e languidamente. Ti inizia a mangiare piano piano, andando a toccare le tue sicurezze e le tue passioni. Ti toglie a poco a poco la linfa vitale ma lo fa così lentamente che te ne accorgi solo quando di colpo ti trovi distesa a letto a guardare il soffitto per giorni con il cervello completamente svuotato e apatico e il temporale dentro.

La depressione è un vuoto che non credevi potesse esistere dentro di te. È un vuoto di cui senti l'eco ma è anche un vuoto strabordante. Straborda di pensieri, di ansie, preoccupazioni, malinconie, rimpianti, rimorsi, paure, delusioni e insoddisfazioni.
È un vuoto che ti rende incapace di trovare gioia in quello che fino a poco tempo fa ti riempiva il cuore. È un vuoto frustrante.
In quel vuoto la depressione ti costringe a fermarti e quando sei fermo ti mette davanti tutto quello che avevi cercato di ignorare continuando a fuggire. Ti sbatte in faccia i tuoi mostri senza filtri come sfida e anche come dono, ma questo lo scopri solamente dopo.
Essere depressi non vuol dire piangere tutto il giorno o disperarsi singhiozzando, non vuol dire essere sempre col broncio o smettere di uscire, mangiare o dormire. Anche. La depressione ha alti e bassi che spesso ci ingannano di potercela fare e la rende difficile da riconoscere, negli altri e in noi stessi.

La cosa che mi ha fatto riflettere e anche arrabbiare di più della depressione è che fa vergogna parlarne, fa paura ammetterla e si fa fatica a dichiararla.
Se ti rompi una gamba o sei sottoposto ad una operazione le persone ti sono vicine, ti vengono a trovare, ti chiedono come stai e di cosa hai bisogno. Se ti rompi una gamba sei una persona malata a tutti gli effetti che necessita cure e attenzioni.
La depressione è una malattia a tutti gli effetti spesso gestita con dei
"Ma dai su cosa sarà mai, fatti una risata e non ci pensare" o dei "Dai esci un pò che ti fa bene" o ancora "Abbiamo tutti delle fasi difficile, vedrai che poi passa".
Passa. È vero che passa. Passa come un temporale. 
Ma passa solo se abbiamo l'ombrello. Passa solo se ci facciamo aiutare, se la accogliamo, affrontiamo e ci togliamo di dosso la paura e la vergogna di averla questa malattia.

Come sto oggi? Sto bene! Sto lavorando su me stessa e i passi avanti che sto facendo sono stupefacenti. Ho trovato una terapista in grado di comprendermi e portarmi per mano ad affrontare ogni singolo angolo di quel vuoto strabordante e ho trovato una nuova me che in quel vuoto ha voglia di nuotare come nel suo amato mare.

Da un pò di tempo sono tornata a dedicarmi a tante di quelle cose che amavo e che sono tornata ad amare più di prima. Oggi sono tornata anche a scrivere e questa è la dimostrazione di quanto le cose ci capitano per una ragione e quella ragione siamo sempre noi e la nostra missione verso la felicità.

Se non vi sentite bene fatemi il regalo di parlarne. È ok non sentirsi ok e tutti ne abbiamo il sacrosanto diritto. La vita non è fatta per restare in silenzio a guardare il soffitto con il vuoto e il temporale nel cuore.





Commenti

  1. Sei stata bravissima ad accorgerti e accettare di avere bisogno di un aiuto!!
    Però è vero, concordo con te: l' immaginario collettivo ha una visione distorta della depressione, che non aiuta a riconoscerla. Scritti come questo invece possono aiutare molte persone, brava che condividi la tua esperienza!

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