Sansone, scansate!

Non ho ancora raccontato di quando, un giorno di poco tempo fa, ho deciso di entrare dal parrucchiere con il sorriso più sgargiante che potevo portarmi dietro e di esclamare “Tagliamo tutto!”. 
Seduta su una poltrona rosso fiammante vedevo folte ciocche di riccioli volare fino a terra dove si fermavano in attesa delle compagne di quella folle avventura.
Mi sentivo eccitata, come tutte le volte che intraprendo una delle mie nuove strampalate strade, e non vedevo l’ora di sfoggiare il mio nuovo look.
Avevo già fatto tagli anche molto più drastici in passato e sentivo che era il momento giusto per un cambiamento quindi, teoricamente, non dovevano esserci imprevisti all’orizzonte ma, quando mi sono guardata allo specchio, non riuscivo a riconoscermi e non mi piacevo nemmeno un pò.
“Si mi piacciono moltissimo grazie” ho detto trattenendo il magone in gola e, varcata la soglia, ho pianto tutte le mie lacrime. Ammetto con vergogna di averlo fatto per i giorni successivi chiedendo conforto e cercando online un mago delle extencion. Bastava un “Va beh sono più comodi così” o un “Tanto ricrescono..” per farmi tornare lo sconforto. Ero pentita. Ero arrabbiata con me stessa per aver sbagliato, per aver fatto come sempre una scelta troppo di pancia e poco di testa.


Poi un giorno mi sono guardata meglio, li ho aggiustati un pochino, mi sono truccata e mi sono guardata con gli occhi della Elena che si vuole bene e mi sono amata con quei ricciolini corti che cadevano sulla fronte. Mi sono sentita sciocca e superficiale per ogni lacrima che avevo versato ma mi sono perdonata anche per quello. Mi sono amata e perdonata perché avevo avuto il coraggio di fare qualcosa di forte, di nuovo. Mi sono stimata perché avevo avuto l’ambizione e la superbia di tentare, di spingermi in un’area ignota e di mettermi alla prova. Mi sono piaciuta perché riuscire a seguire la pancia è ormai capacità di pochi e io modestamente spancio alla grande.


Se non si salta mai oltre il limite e non si osa mai tutto prima o poi sarà insipido e noioso. Se si vogliono vincere le proprie paure e tirare giù i propri paletti bisogna correre il rischio di sbagliare ma è proprio perdonandosi che poi si cresce.
Se Sansone aveva la forza nei capelli io preferisco chi ce l'ha dove i finiscono i capelli e inizia l’animo. L'animo di chi si mette in gioco ogni giorno, di chi gioca coi capelli, col cibo, coi vestiti, coi viaggi, coi lavori, con le relazioni, con le scoperte e più di tutto gioca con le emozioni che la vita sa offrire solo a chi ha il coraggio di entrare un giorno dal parrucchiere e di esclamare “Tagliamo tutto!”.

Tagliare vuol dire guardarsi allo specchio quando si piange e piacersi lo stesso ma vuol dire anche fermarsi e capire per cosa vale la pena di piangere e per cosa no. 
Tagliare vuol dire capire cosa ci rende felici, lottare per inseguirlo e avere la forza di dire addio a tutto quello che finora ci aveva illuso di farlo.
Tagliare vuol dire esplorare se stessi con la volontà di farlo ed è quello l’unico punto di partenza per la vera felicità.

Tagliatene tutti allora che tanto i capelli ricrescono sempre e Sansone scansate!




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