Settembre, siediti, dobbiamo parlare..

C'era un tempo in cui a Settembre l'unica preoccupazione era quella di andare in cartoleria e scegliere il diario. Sapevi che ti avrebbe accompagnato fino a giugno e sapevi quindi di non poter fare una scelta affrettata. Ci avresti scritto sopra compiti, note e dediche lunghe decine di pagine, con penne colorate e disgustosamente profumate (e pensare che lì per lì ti sembrava il miglior profumo del mondo). Lo avresti riempito di cuori colorati col nome di quel ragazzino di quinta che non sapeva neanche della tua esistenza. Ci avresti attaccato con cura meticolosa stecchi di gelato ricordo, foto sfocate scattate con le usa e getta in gita scolastica e figurine dei tuoi divi preferiti.
Quel diario avrebbe seguito tutto il tuo anno nel bene e nel male, silenzioso sul fondo dello zaino e testimone di tutte quelle piccole sfide che ti avrebbero fatto diventare quello che sei oggi.

Oggi settembre è un pò come la resa dei conti. Quel mese che arriva taciturno, trovandoci ancora intorpiditi dal calore estivo. Settembre sa ancora di sole, la pelle è ancora abbronzata e si mangia ancora fuori. Settembre, con le giornate più corte, ci ricorda che i ritmi estivi stanno finendo ma anche che i colori della mattina presto sono sempre i più belli. A settembre l'acqua è ancora più calda per gli ultimi bagni ma l'aria è più fresca sulla pelle bagnata. A settembre ritrovi la gioia di saltare in sella alla tua bici, lasciata in cortile per il troppo caldo. A settembre riaprono i cinema e si può ricominciare a bere del buon vino rosso. Lo scricchiolio delle foglie sotto le scarpe intristisce un pò ma stuzzica. A settembre ci si ritrova o ci si lascia ma in ognuno dei due casi a settembre ci si abbraccia sempre.

E' un mese ingannevole, nella sua pacata e apparente innocenza; ma è il mese che, più di tutti, ha quella forza di farci cambiare quello di cui ci siamo accorti non essere poi così tanto sicuri.
E' come se ti svegliassi da un sonno consigliero e avessi in mente tutto più confuso ma nello stesso tempo più chiaro. Settembre parla a tutti. Ha il suono di un dubbio, di un'insoddisfazione, di una gioia da consolidare, di un obbiettivo o di un grande cambiamento. Ha l'odore di un agosto che non vuole andare via e lo scricchiolio della sabbia rimasta ancora un pò sui sandali. Settembre è dove si sono dati appuntamento il chi sei e il chi potresti diventare. 

Credo di non poter fare altro che ringraziarlo settembre, non solo per tutto quello che comunica a me ma per tutto quello che genera intorno alternando malinconia, coraggio, pigrizia o determinazione. 
C'è un mondo là fuori che dichiara di non volerti mai vedere arrivare ma che ogni anno poi a modo suo ti ringrazia anche se non lo sa.
Settembre è un pò come quel diario, di cui tutti abbiamo un pò bisogno, su cui scrivere compiti, note e cuori di questa vita da grandi.




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