Caro Babbo Natale, ...

Ne è passata parecchia di acqua sotto ponti (e pure di vino direi) da quando, dal metro scarso dei miei 4 anni, ho appeso, in punta di piedi ma con fiero coraggio, il mio ciuccio all'albero di Natale.
"Portalo ai bambini poveri, perché io ormai sono grande e non ne ho più bisogno", avevo fatto scrivere, sotto dettatura, alla mamma nella letterina per il Polo Nord. La mattina di Natale il ramo vuoto mi ha lasciata a bocca aperta; ho controllato tutt'intorno, sperando di trovare il mio ciuccio, o forse no in fondo: per credere che fosse stato proprio Babbo Natale ad essersi intrufolato nel mio soggiorno per raccoglierlo.
Ma il passo ormai era fatto e, da quell'anno, ogni Natale, all'albero ho appeso qualcosa..

Un anno è toccato alla pagella: una mossa astuta e legalmente impeccabile di dimostrare, senza ombra di obiezioni, che quella lunga lista di regali era ampiamente meritata. 
Ho appeso biscotti al cioccolato, nel caso Babbo Natale avesse un calo di zuccheri che rischiasse di intralciare il trasporto della mia scintillante "Nouvelle Cousine" (ce la avesse avuta la Clerici ai suoi tempi!..)
Sul ramo più grosso ho appeso la mia prima delusione d'amore: perchè a quei tempi credevo che sarebbe stata la più immane sofferenza che avrei mai più potuto provare; bei tempi!
Ho appeso un abbraccio per il mio nonnino, che se ne è andato tanti anni fa, ma che ogni Natale mi sembra che sia ancora seduto insieme a noi, attorno alla tavola imbandita.
Ho appeso il mio primo dente da latte, come il segno del mio marciare verso l'età matura.. e verso il carnivorismo, che non mi hai mai più abbandonato (a differenza della maturità..).
Ho appeso sogni: stupidi, materiali ed impossibili ma che, lì per lì, mi sembravano la cosa più indispensabile e affascinante da chiedere.
Ho appeso tutta la rabbia che non sono mai riuscita a sfogare e anche un pò di disapprovazione per quella invece sfogata eccessivamente.
Ho appeso foto di momenti indelebili e cartoline di posti che mi hanno segnata.
Ho appeso vestiti superati, appartenenti a stili in cui mi sono cimentata, con più o meno successo.
Ho appeso amicizie e conoscenze che hanno fatto per rivelarsi meno solide e speciali rispetto a tutte le energie che vi avevo riposto.
Ho appeso profumi legati a persone e gusti legati a posti.
Ho appeso rimpianti per parole non dette e rimorsi per parole dette troppo in fretta.
Ho appeso idee che mi erano sembrate geniali, ma che non hanno fatto che rivelarsi delle vere idiozie.
Ho appeso smalti scheggiati e calze smagliate dopo serate senza pensieri.
Ho appeso lacrime non piante e lacrime scivolate via con generosità.
Ho appeso chilometri in macchina, treno o aereo per fuggire, scoprire o per tornare. 
Ho appeso caldi maglioni, per sentirsi al sicuro e calze a rete per la voglia di esporsi.
Ho appeso vacanze perfette e lavori sbagliati.
Su ognuno di quei rami ho appeso un pò di me ogni anno.
Quest'anno voglio appendere questo post: questo blog, che mi da, semplicemnte scrivendo, la possibilità di condividere emozionandomi. 
Perché non si sa mai poi che Babbo Natale non abbia mani in pasta nell'editoria...




Commenti

  1. E anche questa volta mi hai fatto commuovere!
    Brava!!!M.

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  2. Ti auguro che Babbo Natale esaudisca il TUO DESIDERIO perche' sei molto brava
    Commossa pure io....
    MP

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