Succo di fretta

Ci sono due piccole paroline che negli ultimi giorni continuano a capitarmi davanti e dato che non credo per nulla al caso so che lo stanno facendo per aiutarmi a focalizzarmi proprio lì dove in questo momento mi è più difficile farlo.

Le paroline in questione sono "qui" e "ora". Sono solo sei lettere in totale ma che insieme raccontano un alfabeto intero di pensieri, di ascolto e di presenza.
In un mondo che corre sempre più veloce, in cui arrivare è più importante di essere, è diventato difficile anche guardare dove si stanno mettendo i piedi perché siamo fissi su uno schermo o intrappolati già sul dopo. Intrappolati. Si perché ci sembra che pensare costantemente al dopo e al futuro ci renda liberi, capaci di andare dove vogliamo stare, di essere chi vogliamo diventare ma è solo una trappola che ci fa sfuggire dal presente.

Ma come mai è così difficile restare sul presente? Me lo chiedo ogni giorno e ogni giorno provo a darmi una risposta. La mia risposta è la paura. Fermarsi vuol dire accogliere quello che c'è accettandolo per quello che è senza poterlo camuffare in quello che sarà. Fermarsi vuol dire alzare la testa dallo schermo e guardare in faccia la realtà senza filtri e senza aspettative. Fermarsi vuol dire godere del momento con tutte le sue imperfezioni senza pensare a quello che di più perfetto potrebbe venire dopo. Fa paura fermarsi e il qui e ora ci costringono a stare con noi stessi quando siamo abituati a correre un obbiettivo dopo l'altro, a fuggire dai pensieri pesanti, a ignorare quello che non ci piace di noi pensandoci già cambiati e migliori.

Ci spremiamo ogni giorno per fare, per diventare, per cambiare. Spremiamo fino all'ultima goccia del nostro succo e poi di quel succo non sappiamo più che farcene. Non sappiamo gustarlo. Non ne vogliamo assaporare il gusto. Lo buttiamo giù in un sorso solo mentre ci rimettiamo in marcia. Ma poi in marcia per dove?
Stare nel qui e ora non vuol dire stare fermi sia chiaro ma vuol dire muoversi guardando dove si mettono i piedi, camminare concedendosi delle pause per guardare il panorama, vuol dire gustare il proprio succo goccia dopo goccia per comprenderlo e accoglierlo, senza la fretta del domani, la fretta del poi, la fretta del quindi.
Stare nel qui e ora vuol dire liberarsi di una fretta che non ci renderà migliori ma solo più assetati.

"Qui e Ora" il succo della libertà, in vendita solo oggi e ovunque tu voglia.
Vieni a berlo con me?



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